Storie dalla Sicilia

Fondazione Slow Food: cos’è, cosa fa e come lavora

Fondazione Slow Food

Si sente spesso parlare di Slow Food, ma in realtà non tutti sanno di cosa si tratti veramente. Andiamo insieme alla scoperta allora della Fondazione Slow Food, del suo manifesto e del suo modo di lavorare.

Cos’è la Fondazione Slow Food

Si tratta di un’associazione internazionale no profit che ha come compito principale quello di promuovere un’alimentazione genuina, buona, giusta e sostenibile per tutti. Si impegna a ridare valore al cibo, un cibo che non deve essere guardato solo come mera merce, come fonte di profitto, ma come un retaggio di antichissime tradizioni, come un prodotto dell’uomo, sì, ma sempre nel pieno rispetto dell’ambiente e degli ecosistemi.

Dando di nuovo valore al cibo, si offre valore quindi anche a queste stesse tradizioni e ai produttori che da sempre si impegnano a realizzare solo il meglio, prodotti genuini quindi, capaci di donare piacere. Sì, perché il cibo nasce anche per dare piacere, per far sì che sia possibile godere di ricette e sapori.

La Fondazione Slow Food lavora in 150 diversi paesi per portare avanti questi suoi compiti. Ha al suo fianco soci, sostenitori e amici per far sì che sia possibile far conoscere ai consumatori finali il cibo che portano in casa, sulle loro tavole ogni giorno, per far sì che sia possibile comprendere l’importanza della biodiversità e quanto invece possano essere nefasti gli sprechi per l’umanità intera.

Si impegna per valorizzare di nuovo la cultura gastronomica, andando oltre quindi la mera ricetta, e per mettere in moto un progetto di agricoltura equa e solidale, proteggendo anche ovviamente i prodotti che sono oggi a rischio di estinzione.

Cosa fa la Fondazione Slow Food: ecco alcune delle attività portate avanti

Tutela della biodiversità, conoscenza delle materie prime, costruzione di un canale comunicativo diretto tra produttori e consumatori, agricoltura equa e sostenibile, sono questi alcuni degli obiettivi quindi che la Fondazione Slow Food cerca ogni giorno di perseguire. Ma quali sono le azioni concrete e le iniziative che ogni giorno le Condotte Slow Food, le associazioni cioè locali, portano avanti? Sono innumerevoli. Ecco un breve elenco di quelle in assoluto più importanti:

  • Educazione alimentare, sensoriale e del gusto per adulti e per bambini, così che sia possibile far scoprire non solo le caratteristiche organolettiche del cibo che ogni giorno portiamo in tavola, ma anche la sua valenza culturale e sociale. Tutto questo viene fatto tramite gli Orti in Condotta, dove famiglie e scolari hanno la possibilità di osservare da vicino come le materie prime nascono e quali è preferibile scegliere. L’educazione alimentare viene portata avanti anche con i Master Of Food, percorsi questi che hanno come obiettivo l’allenamento dei sensi oltre che la scoperta delle più importanti tecniche produttive del cibo.
  • Terra Madre. Terra Madre è una comunità di agricoltori, allevatori, pescatori, produttori di cibo, cuochi, un progetto che ha come scopo principale quello di portare sulle tavole del consumatore finale un cibo che sia realizzato rispettando l’ambiente oltre che le più antiche tradizioni. Sono molti gli incontri Terra Madre che hanno luogo in tutto il mondo per la promozione di un cibo più sostenibile, tra cui la grande festa che è ormai un appuntamento mondiale di elevata fama dedicato al cibo genuino.
  • Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus. La Fondazione coordina e gestisce progetti che hanno come obiettivo quello di proteggere alcune tra le più antiche tradizioni locali e le comunità che da sempre cercano di portarle avanti, favorendo il tramandare di questi saperi di generazione in generazione.
  • 10.000 orti in Africa. La Fondazione Slow Food ha dato vita a 10.000 orti in Africa, per salvaguardare la biodiversità di questo eccezionale continente, per far sì che sia possibile promuovere l’agricoltura familiare e dare lavoro ai giovani, per rendere possibile una valorizzazione dei saperi più antichi.
  • Mercati della Terra. Comunità internazionale di contadini e produttori che si incontrano per offrire prodotti locali e di stagione, per educare al gusto, per dare spazio ai giovani, per mangiare in compagnia, facendo sì che il cibo possa tornare al suo valore iniziale, quello dei genuinità e convivialità.
  • Slow Food Editore. Nel 1990 è nata questa casa editrice che nel corso degli anni ha pubblicato oltre 100 titoli, pensati per raccontare ricette e tradizioni, per far sì che il consumatore sia in grado di portare in tavola in modo consapevole i migliori prodotti, per promuovere un’agricoltura equa, solidale, pulita, rispettosa dell’ambiente.
  • Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Si tratta di una università legalmente riconosciuta, nata proprio grazie a Slow Food nel 2004.
  • Salviamo il paesaggio. Una rete di associazioni e cittadini che insieme cercano di tutelare quanto più possibile il paesaggio italiano, per evitare che le zone naturali di cui disponiamo siano distrutte dalla crescita delle città, una crescita che spesso è sin troppo selvaggia.

Il manifesto Slow Food

Il manifesto Slow Food è stato pubblicato nel 1987 su Gambero Rosso. Si parla in questo manifesto della civiltà industriale, sempre più veloce, sempre più movimentata, una società che sembra non volersi mai fermare neanche un istante. Si tratta di una società che ha visto l’invenzione della macchina, una macchina che senza dubbio può essere considerata elemento positivo dato che permette all’uomo di evitare la fatica, ma che purtroppo nel corso del tempo è stata elevata a modello ideale. È così l’uomo ha iniziato a vedere nella velocità il suo unico obiettivo, una velocità che si è estesa anche all’alimentazione. Nasce l’era del fast life, e con essa l’era del fast food.

Quella che a prima vista sembrava progresso si è via via dimostrato deleterio, una vera e propria malattia che necessita di un vaccino, che necessita di essere contrastata. L’uomo, secondo quanto afferma il manifesto Slow Food, deve fare un passo indietro, deve rallentare, deve capire che la fast life non è la scelta ideale, poco genuina infatti e capace di portare alla morte ogni tradizione e con essa anche ogni piacere. Sì, perché tutto ciò che è veloce risulta piacevole per pochi istanti appena, mentre ciò che è lento e genuino risulta piacevole a lungo nel tempo.

Il ritorno alla lentezza e alle antiche tradizioni, è questo insomma il sunto di ciò che il manifesto Slow Food ha dichiarato alla fine degli anni ‘80. Il simbolo scelto è stato una lumaca, da sempre capace infatti di infondere quella sensazione di lentezza di cui dobbiamo secondo la Fondazione riappropriarci.

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