“Il marranzano tristemente vibra
nella gola del carraio che risale
il colle nitido di luna, lento
tra il murmure d’ulivi saraceni”
(Salvatore Quasimodo, Strada di Agrigentum, 1938)
Il marranzano di cui parla Salvatore Quasimodo in questa sua meravigliosa poesia è uno scacciapensieri tipico siciliano, un vero e proprio strumento musicale. Il suo è un suono inconfondibile, che un tempo accompagnava i canti popolari, antichissimo, un suono che tutti i siciliani conoscono più che bene e che per fortuna lo scorrere del tempo e l’era moderna non sono riusciti a cancellare. Non ci riusciranno mai, perché le più antiche tradizioni siciliane sono ancorate in modo saldo non solo alla memoria ma all’essere stesso siciliani, alla quotidianità, alla parte più profonda della propria anima. Che lo si chiami marranzano, mariuolu come son soliti dire a Palermo, marauni come lo chiamano i catanesi, ngannalarruni come invece si è soliti dire ad Agrigento, il marranzano resta e resterà per sempre uno tra i più importanti simboli della Sicilia.
La storia dello scacciapensieri siciliano
Il marranzano è utilizzato in Sicilia sin dal medioevo. Si tratta però di uno strumento in realtà ben più antico che affonda le sue radici in Asia. Un antico disegno cinese del IV secolo a.C. raffigura infatti un uomo intento a suonare quello che sembra proprio un marranzano!
Dall’Asia il marranzano si è poi diffuso in tutto il resto del mondo, trovando in Europa terreno fertile. I siciliani lo hanno scoperto probabilmente grazie alle dominazioni subite nel corso degli anni, oppure grazie ai mercanti provenienti da terre lontane che utilizzavano i porti della Sicilia come base per il loro commercio e le loro spedizioni. Quel che è certo, è che i siciliani lo hanno amato da subito, facendolo proprio, facendolo entrare a pieno titolo nelle loro tradizioni e diventando abili nella sua costruzione.
Come è fatto e come si suona il marranzano
Lo scacciapensieri siciliano è uno strumento musicale idiofono. Con questo termine si intende uno strumento che produce un suono solo grazie alle vibrazioni del materiale di cui è composto, senza che vi siano quindi superfici o elementi di tensione. Lo scacciapensieri infatti è composto da due elementi, una linguetta di ferro e un ferro di cavallo metallico.
Il musicista tiene lo strumento tra i suoi denti, così che la bocca possa fungere da cassa di risonanza. Con le mani muove la linguetta di metallo, che vibra sul ferro di cavallo. Ecco che si produce in questo modo il suono! Il suono ovviamente è modulabile come meglio si preferisce, muovendo la bocca e modificando il proprio respiro. Lo scacciapensieri e il musicista sono quindi un tutt’uno, collegati tra loro, interconnessi, interdipendenti. È solo grazie a questo rapporto, che la musica può avere origine.
C’è bisogno però di un minimo di attenzione e di abilità nel suonare questo strumento. Se la linguetta metallica vibrando va a sbattere contro i denti, o peggio ancora contro la lingua, ecco che il musicista potrebbe farsi davvero molto male!
Il marranzano, che grazie a Ennio Morricone è uscito dai confini siciliani
È vero, il marranzano ha conosciuto una buona diffusione un po’ in tutta Europa nel corso dei tempi passati. Non è riuscito a trovare però altri luoghi se non la Sicilia dove mettere radici in modo saldo, dove diventare uno strumento popolare, tipico, tradizionale. Nel corso dei primi anni del 1900 in Italia lo si suonava praticamente solo in Sicilia e in pochi sapevano che cosa fosse.
Poi però Ennio Morricone, il grande compositore, ha deciso di utilizzare proprio lo scacciapensieri siciliano per la realizzazione della colonna sonora del film diretto da Sergio Leone “Per qualche dollaro in più”, in quell’occasione suonato da Salvatore Schillirò. Utilizzare uno strumento tipico di un’isola del mediterraneo per le musiche di un film western americano, una scelta la sua audace, forse persino azzardata, una scelta che è risultata alla fine semplicemente eccellente.
Ennio Morricone voleva, secondo le sue stesse parole, riuscire ad “enfatizzare un primitivismo ancora più radicale” grazie all’utilizzo del marranzano in un modo del tutto nuovo, inedito. È riuscito senza dubbio nel suo intento, uno strumento questo che ha saputo infatti spiegare, descrivere, con i suoi suoni ogni personaggio, ogni scena in cui è stato inserito.
Dove acquistare lo scacciapensieri siciliano
Nel corso degli anni i siciliani sono diventati abili costruttori del marranzano, un prodotto tipico artigianale che ha semplicemente dell’incredibile e che è di facile reperibilità in Sicilia. Il turismo di massa associato al desiderio dei negozietti delle città siciliane di riuscire ad arricchire quanto più possibile le loro tasche, hanno portato però alla diffusione di scacciapensieri di bassa qualità, pensati esclusivamente come souvenir. Consigliamo quindi a tutti coloro che vogliono acquistare un marranzano di altissimo livello, non un mero souvenir, non un giocattolo, ma uno strumento musicale a tutti gli effetti, di andare alla ricerca degli esemplari artigianali prodotti dai grandi maestri del settore.
Tra gli ultimi costruttori di scacciapensieri, è doveroso ricordare Carmelo Buscema, che ha scoperto l’arte di realizzare il marranzano direttamente da Giuseppe Alaimo, tra i più grandi costruttori di scacciapensieri del passato. Carmelo Buscema realizza ancora oggi i suoi scacciapensieri siciliani in modo del tutto artigianale, seguendo le più antiche tradizioni, strumenti che sono ovviamente pezzi unici. Carmelo è anche un musicista e compositore, anche perché senza saper suonare questo strumento sarebbe del tutto impossibile produrlo. I suoi scacciapensieri sono molto famosi, tanto che sono richiesti da ogni angolo del mondo.
Curiosità e leggende sul marranzano
Purtroppo il marranzano non viene sempre visto di buon occhio. Secondo molte persone è stato spesso utilizzato infatti da ladri, mafiosi, criminali per comunicare senza farsi notare. È possibile che il marranzano sia stato utilizzato anche in questo modo, certo, ma si tratta anche di uno strumento da sempre presente nei canti popolari, che ha sempre accompagnato i tipici carretti siciliani, che un tempo tutti avevano nel taschino pronto all’uso, soprattutto contadini e pastori. Guardarlo solo come uno strumento di ladri e mafiosi è del tutto sbagliato e non porta rispetto a quelle che sono le più belle e antiche tradizioni della Sicilia!
Non tutti lo sanno, ma secondo antiche leggende lo scacciapensieri siciliano ha anche dei poteri magici, ma solo se la sua linguetta è realizzata in argento. In questo caso infatti chiunque ascolti il suono del marranzano, cade in un sonno profondo.
Foto in evidenza da Instagram @marranzanoworldfest
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