Che a Palermo, e in Sicilia, si mangi bene, non è certo un mistero. Il capoluogo regionale isolano è infatti noto in ogni parte del globo per alcune specialità gastronomiche di assoluta eccellenza. Tra cui occorre assolutamente ricordare la caponata, la pasta con le sarde, gli arancini, le sarde a beccafico, i cannoli e la cassata. Pietanze che una volta assaggiate diventano praticamente irrinunciabili non solo per i locali, ma anche per chi arriva da fuori.
Oltre a questi piatti tipici molto famosi, Palermo eccelle anche in un tipo di cucina del tutto particolare. Ovvero nello Street Food, la cucina di strada. A sottolinearlo, con tutta l’autorevolezza del caso, è stato Forbes. La rivista statunitense, infatti, ha pubblicato la classifica redatta da VirtualTourist, la quale ha collocato il capoluogo regionale siciliano al quinto posto della sua speciale classifica dedicata a questo settore. Prima città in assoluto a livello europeo. A precederla soltanto Bangkok, Singapore, Menang e Marrakesh.
Cos’è lo Street Food
Per Street Food si intende la cucina di strada, ovvero quel tipo di cibo generalmente povero e veloce da consumare. Gradito in particolare dai lavoratori che non intendono spendere troppo in un ristorante o portarsi il pasto da casa e dai turisti alla ricerca di esperienze realmente nuove e genuine.
Come accade proprio a Palermo, dove i visitatori vengono conquistati dalla straordinaria varietà del cibo di strada siciliano. Se le arancine e i cannoli ne rappresentano le specialità più famose, vanno ricordati anche il pane con la milza, lo sfincione o le panelle, soltanto per ricordarne alcuni. Dispensati generosamente da un gran numero di chioschi e di mercati all’aperto. In cui spesso l’eccesso, in questo caso di calorie da ingurgitare, rappresenta una sorta di gradita regola.
Proprio il cibo da strada di Palermo è del resto l’indiscusso protagonista del Panormvs Street Food Festival, il festival organizzato dal Comune in collaborazione con Expo a Piazza San Domenico, in cui trionfano i piatti di una straordinaria tradizione culinaria messi a disposizione di chi non disdegna il pasto a mano nuda. Un evento che promette di diventare la punta di lancia di un vero e proprio fenomeno.
Un intreccio magico
Quello dello Street Food palermitano rappresenta l’ennesimo intreccio in voga in tutta l’isola. Il mix in questione vede il concorso di influenze arabe, francesi e spagnole, grazie alle quali è stato possibile dare vita a specialità in cui il cibo da nobili va ad incontrare quello delle classi popolari, con esiti assolutamente memorabili. In cui un ruolo del tutto speciale è quello ricoperto dai monsù, i grandi cuochi francesi o che comunque alla cucina transalpina si ispiravano nel Settecento, ingaggiati dai nobili siciliani per imbandire la loro tavola. I quali erano soliti utilizzare ingredienti come il burro, le salse e altre rarità le quali non di rado andavano a finire nello stesso calderone delle frattaglie, degli impasti e delle fritture di scarti che erano invece appannaggio dei poveri.
Il risultato può essere ancora oggi degustato presso i mercati del Capo, Ballarò o Vucciria. O a piazza del Garraffello, l’epicentro della movida siciliana, dove a qualsiasi ora è possibile degustare il cibo da strada. Senza dimenticare altri indirizzi ormai storici, come Franco U’ Vastiddaro, l’Antica Focacceria San Francesco, Gigi Mangia o la Pasticceria Massaro. In cui è possibile degustare specialità come U pani câ meusa (il panino con la milza), le stigghiole, i panielli e cazzilli, a frittula, mussu, masciddaru e carcaguolu (muso, mascella e calcagno del vitello), a quarumi e molto altro.
Fai conoscere questa pagina ai tuoi amici!