Prodotti e Sapori Siciliani

Capperi, proprietà e benefici: come impiegarli in cucina

Capperi, fonte foto Pixabay

C’è chi li detesta, scansandoli con attenzione dal piatto e chi ne è letteralmente innamorato. Stiamo parlando dei capperi, uno di quegli alimenti che in cucina sta bene veramente su tutto (o quasi!).

Che sia un’insalata, una pasta o anche una specialità di carne o di pesce, il cappero riuscirà a dare quel tocco in più e quell’aroma che renderà il tuo piatto unico. Ed anche chi finora lo ha scansato in modo meticoloso riuscirà persino a ricredersi sulla sua presenza in cucina. Ti basterà sapere che oltre a rappresentare un’ottima soluzione per arricchire qualunque piatto conferendogli un sapore forte e deciso, il cappero contiene un mix di sostanze che lo rendono un vero e proprio portento per l’organismo umano.

Capperi: cosa sono e dove trovarli

Ma partiamo dal principio: sei davvero sicuro di sapere tutto dei capperi? Intanto bisogna fare chiarezza sulle sue “origini”. In tanti cadono in errore nel considerarli dei frutti. Sono piuttosto dei fiori, o meglio i boccioli del fiore non ancora aperto.

La pianta del cappero prende il nome di Capparis Spinosa, un arbusto di piccole dimensioni, ramificato a portata ricadente. Originaria dell’Asia Minore e della Grecia, tale pianta è particolarmente diffusa nell’area del Mediterraneo. E’ facile trovarla allo stato selvaggio sulle Isole Eolie e su quelle minori della Sicilia, dove affonda le sue radici nel passato, sin dai tempi antichi.

Più in generale questa pianta trova il suo habitat perfetto, dove cresce rigogliosa, nelle aree calde, secche e ventose. Non ha bisogno di molta acqua. E’ facile scorgere incredibili panorami di scogliere affacciate sul mare e dalle quali risaltano le piante di capperi con i loro colori verde, bianco e viola, creando uno scorcio suggestivo. Ma i cespugli di capperi possono comparire anche tra le crepe dei muri o delle rocce.

Cappero e cucuncio, le differenze

Capperi, foto Pixabay

Capperi, foto Pixabay

Cappero e cucuncio: ma qual è la differenza? Se il primo rappresenta il bocciolo del fiore non ancora aperto, il secondo è il frutto della pianta. Entrambi sono commestibili.

Dopo l’apertura del fiore dei capperi, ha inizio la fruttificazione che porta poi al cucuncio. La maggiore differenza tra i ‘frutti’ ed i boccioli dei fiori è rappresentata dalla forma, dal gusto e dalla consistenza.

Il cappero si presenta con una forma per lo più tondeggiante, grande in media quanto un chicco di uva sultanina, mentre il cucuncio ha una forma più affusolata ed un lungo picciolo. Le dimensioni sono maggiori ed infatti viene definito “cappero gigante”.

Da un punto di vista organolettico, i capperi sono più profumati mentre i cucunci più carnosi e sapidi.

Le varietà

Ci sono molteplici varietà di capperi, anche se le più importanti e conosciute sono cinque.

Capparis Spinosa: si tratta di una specie selvatica che cresce soprattutto in zone vulcaniche e lungo le coste rocciose. E’ presente soprattutto nella zona del Mediterraneo e si caratterizza per la presenza di due spine alla base del picciolo da cui deriva poi il nome. Si tratta della medesima varietà alla quale appartengono i noti Capperi di Pantelleria IGP, considerati tra i migliori e la cui riconosciuta qualità si ritiene sia legata al particolare suolo vulcanico.

Indubbiamente la ‘patria’ del cappero è considerata l’Italia e nello specifico proprio la Sicilia. Tra le migliori varietà dell’Isola, oltre ai capperi di Pantelleria conquistano un posto sul podio anche le produzioni delle Isole Eolie, a partire da Salina. La differenza in termini qualitativi deriva tutta dalle dimensioni del bocciolo. Si dice che più son piccoli e maggiore sarà il gusto.

Capparis Sicula: restiamo in tema Sicilia. Si tratta di una varietà di cappero che è possibile trovare nella costa europea dell’Atlantico, in Nord Africa e nella costa mediterranea, in modo particolare in Marocco e Sicilia.

Capparis Spinosa Inermis: si tratta di una varietà priva di spine e caratterizzata da foglie scure e glabre. Cresce in modo spontaneo sui muri e sulle rupi marine ma si presta anche ad essere coltivata in giardino e nelle colture industriali.

Capparis Rupestris: altra varietà priva di spine, cresce soprattutto ai limiti settentrionali dell’arenale.

Capparis Ovata: si caratterizza per le sue foglie ‘pelose’ e per la forma ovale dei boccioli. Cresce in aree aride e vice al mare. Le maggiori coltivazioni di questa varietà vengono coltivate in Spagna e nel Nord Africa mentre è commercializzata in India e Pakistan.

Come si coltiva

Capperi, fonte foto Pixabay

Capperi, fonte foto Pixabay

Se vuoi cimentarti nella coltivazione del cappero, dovrai innanzitutto trovare un posto esposto al Sud. A questo punto dovrai procedere mixando al terreno calce e sabbia. Come già detto in precedenza, si tratta di una pianta che ama la siccità, dunque assicurati di aver drenato il terreno a sufficienza. Innaffia la pianta solo quando è piccola; una volta sviluppate le radici provvederà in maniera autonoma al suo mantenimento.

La pianta del cappero non necessita di ampie aree di terreno ma potrai anche coltivarla in balcone, purché sia sempre esposta verso Sud e trapiantata in un grosso vaso del diametro di circa 25 centimetri. In vaso, la pianta di cappero dovrà essere innaffiata una volta a settimana.

Il momento della raccolta avverrà quando il bocciolo è piccolo. Tieni sempre a mente che minore è la dimensione, maggiori saranno gusto e consistenza.

Proprietà e benefici per la salute

Quali sono le proprietà nutrizionali dei capperi? Prima di svelare quali sono i benefici che sarà possibile trarne dalle gemme di questo speciale arbusto, andiamo alla scoperta della loro composizione ed apporto calorico.

Un cucchiaio di capperi confezionati – sgocciolati sono pari a circa 8,6 g – apporta circa 2 calorie. Ecco quali sono i principali valori nutrizionali:

  • 7,21 g di acqua
  • 0,20 g di proteine
  • 0,07 g di lipidi
  • 0,42 g di carboidrati
  • Vitamine: A, B6, C, E, K
  • 3 mg di potassio
  • 3 mg di calcio
  • 3 mg di magnesio
  • 1 mg di fosforo
  • 0,14 mg di ferro

I capperi sono inoltre una fonte di beta-carotene e di flavonoidi (rutina e quercetina).

Dal punto di vista della salute dell’organismo, i capperi svolgono una importante azione antiossidante proprio grazie alla presenza di flavonoidi. Questo comporta effetti benefici sul metabolismo del colesterolo, in quanto ne abbassano i livelli ematici, ed hanno anche una azione antinfiammatoria e antitrombotica.

La quercetina svolge una azione condroprotettrice, proteggendo cioè le articolazioni, alleviando i dolori di origine reumatica. Ha anche proprietà antibatteriche, antitumorali, analgesiche e antinfiammatorie.

La rutina invece svolge un importante ruolo per il sostegno dell’apparato circolatorio e contrasta l’insorgenza del colesterolo “cattivo”.

Infine i capperi hanno un’azione diuretica, aiutano a combattere la stanchezza nei cambi di stagione e possono essere impiegati anche nella cosmesi naturale per efficaci maschere anti-aging.

Quando evitarli?

Esistono possibili controindicazioni al consumo di capperi? Intanto sono una fonte di quantità elevate di sodio. Meglio quindi sempre liberarli del sale prima di essere consumati.

In generale sono rari i casi in cui non sarà possibile mangiare i capperi. Il principale consiglio per chi soffre di diabete è quello di chiedere un consiglio al proprio medico in quanto il loro consumo può interferire con l’assunzione di farmaci contro il diabete (nonostante aiutino a ridurre i livelli di zuccheri nel sangue).

Se sotto aceto, possono essere sconsigliati per coloro che soffrono di ulcera gastroduodenale. Quelli sotto sale, invece, dovrebbero essere consumati con moderazione da chi soffre di ipertensione, chi problemi renali e le donne in gravidanza. Chi soffre di ipotiroidismo o gozzo dovrà fare attenzione in quanto la giucocapparina, sostanza che conferisce il sapore al cappero, potrebbe interferire con l’assorbimento dello iodio.

Uso in cucina

Capperi nel piatto, fonte foto Pixabay

Capperi nel piatto, fonte foto Pixabay

I capperi sono disponibili sul mercato durante tutto l’anno ed è possibile trovarli in diverse forme di conservazione. Il suo impiego in cucina è molto ampio ed è possibile trovarli sottolio, sotto aceto o in salamoia. Sotto sale è sicuramente la soluzione più pratica e diffusa poiché una volta aperta la confezione possono durare diversi mesi se conservati in frigo. In tutti questi casi la conservazione può essere anche a lungo termine.

Il cappero è tra gli aromi più utilizzati nella cucina mediterranea poiché si abbina perfettamente a piatti a base di carne e pesce ma anche pasta, frittate e pizze.

Andrebbero sempre consumati a crudo unendoli alle preparazioni interi o tritati solo all’ultimo momento. In caso contrario, con la cottura tenderanno a perdere aroma e dolcezza e tenderanno ad assumere un retrogusto amarognolo.

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