Storie dalla Sicilia

Come diventare Presidio Slow Food

Presidio Slow Food

Sono innumerevoli in tutto il mondo i piccoli produttori che portano avanti le più antiche tradizioni di coltivazione, allevamento, trasformazione delle materie prime, produttori che lavorano in modo artigianale, a mano, oggi proprio come un tempo.

È grazie a loro se possono arrivare sulle nostre tavole i migliori prodotti. È grazie a loro se la cultura gastronomica locale può mantenersi viva, se i paesaggi agrari possono essere preservati, se la biodiversità può essere protetta al meglio. I produttori da soli però non possono fare miracoli. C’è bisogno che lavorino insieme, che diventino una comunità.

Una comunità di produttori che lavorano proprio come abbiamo appena descritto, questo è un Presidio Slow Food. Grazie ad una comunità di questa tipologia, i produttori possono lavorare insieme per proteggere prodotti, tecniche di lavorazione, allevamenti, biodiversità, paesaggi agrari. I produttori hanno modo di uscire quindi dall’isolamento che non permette loro di avere successo. Possono superare le difficoltà e accedere ad un mercato senza dubbio molto più equo e giusto.

Ma come diventare un Presidio Slow Food? Cerchiamo di rispondere insieme a questa domanda.

Come diventare un Presidio Slow Food: ecco i passaggi che è necessario compiere

Ci sono alcuni passaggi ben precisi che devono essere compiuti per poter diventare Presidio Slow Food:

  • Compilazione della scheda di candidatura, al cui interno devono essere inserite tutta una serie di informazioni sulla filiera di produzione e un elenco di tutti i produttori locali coinvolti.
  • Condivisione della scheda di candidatura con gli organismi locali di Slow Food.
  • Invio della scheda di candidatura alla Fondazione Slow Food.
  • Incontro con i referenti locali e i produttori, nel caso in cui la candidatura risulti completa e venga accettata. Durante questo incontro è possibile discutere insieme della situazione, delineandone il quadro generale e facendo sì che vengano portati alla luce le potenzialità ma anche tutti gli eventuali problemi che sono presenti e quelli che potrebbero sorgere in futuro.
  • Redazione del disciplinare di produzione, sempre ovviamente seguendo le linee guida che la Fondazione Slow Food ha previsto per quella specifica categoria. Con il disciplinare di produzione è possibile documentare la storia del prodotto e definire il territorio di produzione. Non solo, si descrivono infatti in modo dettagliato anche le tecniche tradizionali di coltivazione, allevamento, produzione e trasformazione.
  • Scegliere un nome per il Presidio, cercando di prestare attenzione ovviamente all’identità storica.
  • Richiedere l’uso del marchio Presidio Slow Food, comprensivo di logo grafico e regolamento ovviamente. Non è detto che l’uso sia consentito a tutti. Attualmente è stato consentito ai Presidi italiani e svizzeri e ad alcuni prodotti che sono trasformati in Italia, ma che derivano dal Sud del mondo, come il caffè ad esempio oppure il cacao.

Le verifiche necessarie per l’avvio di un Presidio Slow Food

Affinché sia possibile avviare un Presidio è necessario però sottoporsi ad accertamenti, che riguardano la sostenibilità ambientale e la sostenibilità sociale:

  • Sostenibilità ambientale. Allevamenti, coltivazioni, trasformazione di prodotti devono essere condotti in modo pulito e rispettoso nei confronti della terra e degli ecosistemi idrografici. Non devono quindi ovviamente neanche entrare in gioco sostanze chimiche di sintesi, pericolose per la natura, pericolose per l’uomo, che niente hanno a che vedere con le antiche tradizioni tramandate di generazione in generazione. Le tradizioni devono essere rispettate al cento per cento e il territorio gestito in modo estremamente responsabile.
  • Sostenibilità sociale. Allevamenti, coltivazioni, trasformazione di prodotti, devono essere condotti in modo giusto dal punto di vista sociale. Il produttore deve insomma operare autonomamente nella gestione della produzione e i produttori devono collaborare tra loro, in modo da decidere insieme quali sono le regole che devono essere seguite. I produttori insieme devono anche scegliere quali siano le migliori forme per promuovere il prodotto. Per riuscire in questa impresa, possono anche riunirsi in organismi collettivi.

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