Prodotti e Sapori Siciliani

I dolci di Carnevale tipici della Sicilia: da ‘i sfinci cu’ zuccaro’ alle ‘teste di Turco’

I dolci di Carnevale tipici della Sicilia, le chiacchiere - fonte Pixabay

Il periodo di Carnevale è uno dei più colorati e ricchi di sapori. Come la nostra Sicilia insegna, ogni festività ha il suo sapore ed anche in questa ricorrenza è un tripudio di squisitezze e di dolci della tradizione tutti da gustare.

Anche il Carnevale racchiude una serie di rituali culinari e non solo legati alla cultura ed alla storia folkloristica dell’Isola. Ed in questo contesto vanno ad inserirsi le leccornie siciliane amatissime non solo dai bambini ed invidiate in tutta Italia.

I dolci di Carnevale più comuni in Sicilia

La Sicilia è una terra ricca di sapori e con una lunga tradizione culinaria. Ogni ricorrenza è quella giusta per abbinare sapori ed odori che fanno parte della storia culturale dell’Isola.

In occasione di Carnevale, i palati più golosi avranno l’imbarazzo della scelta dal momento che non c’è angolo dell’Isola nel quale non vi sia una tradizione culinaria legata a tale celebrazione.

Citarli tutti – comprese le differenti varianti – risulta quasi impossibile, ma di seguito vi proponiamo le specialità più ghiotte e conosciute da gustare durante le giornate di Carnevale.

I sfinci cu’ zuccaro: le frittelle di Carnevale

I sfinci cu' zuccaro, fonte foto Sicilyaddict.it

I sfinci cu’ zuccaro, fonte foto Sicilyaddict.it

Le sfinci, note anche come ‘i sfingi’ o ‘i sfinci cu’ zuccaro’, rappresentano una leccornia tipica di Carnevale e molto diffusa soprattutto nella parte più occidentale della Sicilia. Nei paesi del Trapanese sono particolarmente apprezzate, ma in realtà ogni angolo di questa gloriosa terra custodisce nelle sue pagine di tradizione culinaria una versione di questo golosissimo elogio della frittura.

I sfinci cu’ zuccaro non sono rilegati al solo periodo di Carnevale, ma ne esistono di versioni adattate ad ogni tipo di festività, da Natale a – perfino! – Ferragosto.

Ma da dove deriva il nome di questo sfiziosissimo dolce di Carnevale? Molti potrebbero trovare una veloce e facile assonanza con lo “sfincione” o con le più simili “sfinci di San Giuseppe”, ed in realtà tutti questi nomi derivano dal latino “spongia”, ovvero “spugna” (in siciliano “sponza” e deriva dall’arabo “isfang”.

Si tratterebbe di frittelle aromatizzate ai semi di anice, scorza di arancia o limone e cannella, spesso arricchiti con crema di ricotta o – per i più golosi – con crema al pistacchio e al cioccolato.
L’origine di questo dolce sarebbe da rintracciare nella tradizione dolciaria araba o persiana. Fritti in olio, la variante che prevede l’aggiunta della ricotta è tipica del Capoluogo e pare che siano state proprio le suore del monastero delle Stimmate di San Francesco, che si trovava in piazza delle Stigmate, a Palermo, le artefici di tale leccornia.

Chiacchiere di Carnevale siciliane

Chiacchiere di Carnevale siciliane, fonte foto Pixabay

Chiacchiere di Carnevale siciliane, fonte foto Pixabay

Non c’è festa di Carnevale senza le famosissime chiacchiere. Le golose sfoglie friabili, realizzate con un impasto molto semplice, fritte e successivamente spolverate con zucchero a velo, rappresentano il dolce tipico di questa festività. Ogni Regione, tuttavia, ha una sua variante, e chiaramente non poteva mancare quella siciliana.

Centi, frappe, galani, bugie o… chiacchiere. Possono avere nomi diversi a seconda della Regione, ma le differenze di questi dolci sono minime. Si riscontrano soprattutto nella forma o negli aromi impiegati per la loro realizzazione. Come distinguere la versione siciliana dalle altre squisite ricette locali? Nella nostra Isola verrà impiegato soprattutto il Marsala.

Per la realizzazione delle chiacchiere (“i chiacchiri”) ci si può affidare ad una ricetta molto semplice: basterà realizzare un impasto con farina, zucchero e uova, aggiungere il burro e realizzare una sfoglia sottile. Quindi friggere le chiacchiere in abbondante olio caldo fino a quando non saranno dorate e friabili. A questo punto basterà cospargere lo zucchero a velo, ma i più golosi potranno essere soddisfatti con una colata di cioccolato fondente. Ed è subito Carnevale!

Le crispelle di riso catanesi

Le crispelle di riso catanesi, fonte foto Vogliadiriso.it

Le crispelle di riso catanesi, fonte foto Vogliadiriso.it

Non solo chiacchiere. Le crispelle di riso catanesi o “zeppole di riso”, rappresentano un altro dolce tipico di Carnevale che spopola nelle vetrine di panifici e pasticcerie.

Chiamate anche crespelle, zeppole o frittelle, questo dolce “carnevalesco” sarebbe stato inventato dalle sagge e laboriose mani delle monache del Monastero dei Benedettini di Catania nel XVI secolo. Per tale ragione vengono chiamate anche “crespelle di riso benedettine”.

Si tratta di squisite frittelle di riso aromatizzate all’arancia o limone, fritte nell’olio, spolverate con zucchero e cannella e cosparse di miele delle quali non si può assolutamente fare a meno! Se in origine venivano preparate in occasione della Festa di San Giuseppe, oggi nel catanese è possibile trovarle non solo durante le festività di Carnevale ma quasi tutto l’anno, ad eccezione dei mesi più caldi.

Teste di Turco di Carnevale

Teste di Turco di Carnevale, fonte foto ilSicilia.it

Teste di Turco di Carnevale, fonte foto ilSicilia.it

Un altro dolce che è possibile trovare in Sicilia durante il periodo di Carnevale – ma in realtà presente sin dall’Immacolata e spesso per quasi tutto l’anno – è tipico del territorio delle Madonie. Si tratta delle cosiddette Teste di Turco di Castelbuono, dolce dal nome particolare e dal gusto altrettanto speciale, e che si identifica tradizionalmente come il classico ‘dolce delle feste’.

In cosa consistono e quali sono le loro origini? Si tratta di sfoglie sottili e (inevitabilmente) fritte, coperte con crema di latte e aromatizzate con limone e cannella. Secondo la leggenda, questo prodotto dolciario nacque dopo la sconfitta degli Arabi da parte dei Normanni. Eppure il suo nome rispecchierebbe anche il suo aspetto.

La crema di latte, infatti, viene cosparsa sulle sfoglie fritte dando l’effetto delle ‘fontanelle’ sulle teste dei neonati, quindi non battezzati, ovvero “turchi”, non cristiani, come si dice in gergo popolare.

La Pignolata

La Pignolata, fonte foto TuorloRosso.it

La Pignolata, fonte foto TuorloRosso.it

Non possiamo non chiudere la carrellata di dolci siciliani tipici del periodo di Carnevale con la famosa Pignolata. Si tratta di irresistibili palline di pasta fritta simili agli struffoli campani, che vanno poi sistemate prendendo la forma di una pigna. Sono diverse le versioni che è possibile trovare nel territorio siciliano. Quella messinese, ad esempio, si presenta bicolore, ovvero cosparsa da una glassa al cioccolato o bianca. Esiste poi la pignolata al miele, farcita con miele e confettini colorati che ricordano molto i coriandoli tipici del periodo di Carnevale.

Come poter resistere a questa cascata di golosissime palline apparentemente dure ma al tempo stesso morbide e golosissime grazie alla glasse ed al miele?

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