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Granita siciliana: la storia e i gusti più popolari

Granita siciliana

Non confondetela con la granita surgelata che tutti conosciamo, e nemmeno con la grattachecca, sono entrambe buone, non si discute, ma la granita siciliana è tutta un’altra cosa. Non ha rivali, e non li teme nemmeno. La granita siciliana è unica al mondo, il segreto, che poi segreto non è, è che tutta la magia sta nei suoi ingredienti, tutti naturali e a km 0. E la sua storia, la storia della granita siciliana, è tutta da leggere!

La storia della granita siciliana: dove nasce, chi l’ha inventata

La granita siciliana nasce a Messina, perché proprio Messina? Perché è lì che i “nivaroli”, d’inverno, raccoglievano la neve sull’Etna e sui monti Iblei o Nebrodi e non si limitavano a raccoglierla ma successivamente si premuravano anche di conservarla nelle neviere, togliendola dal calore estivo e trasportandola dove serviva nei mesi di maggior calore. In quell’epoca il suo nome era ‘’rattata’’ e si usava consumarla dopo averla grattata (da qui il termine ‘’rattata’’, grattata) con l’aggiunta del succo di limone.

Ma la storia della granita siciliana comincia da ben più lontano, mettetevi comodi: nelle neviere di Hindu Kush (chiamato anche Paropamiso), una  catena montuosa che sovrasta l’Afghanistan della Provincia della frontiera del nord-ovest e delle Aree tribali del Pakistan. Questa particolare dolcezza fredda a base di neve, latte e miele, ma anche di riso cotto a lungo e spezie, si vendeva a Pechino, nelle strade nel 2000 a.C., quindi prima di arrivare nei paesi arabi, dove fu poi esportata per arrivare in Sicilia, si diffuse in Cina e India.

Chi ha inventato la granita siciliana? Presto detto, Francesco Procopio dei Coltelli, conosciuto anche come il padre dei gelati moderni, cuoco originario di Aci Trezza (ma alcune fonti lo vogliono natio di Palermo), nato intorno alla metà del ‘600, ereditò dal nonno una macchina che lavorava artigianalmente quella preparazione rinfrescante inventata dagli arabi, e che i siciliani con grande impegno e l’aiuto dei pozzetti trasformarono in granita. Procopio, con un grande intuito, non solo esportò questa macchina a Parigi dove aprì il suo Cafè Procope, ma ebbe anche l’idea di sostituire lo zucchero con il miele e aggiungere il sale per mantenere più a lungo la neve ghiacciata. Così nacquero le “acque gelate”,  i gelati al limone e arancia e i sorbetti alle fragole.

Pensate che perfino il Re Sole gli concesse una sorta di patente reale che gli permise di essere il solo produttore di queste fresche prelibatezze. Inutile dirvi che il Cafè Procope divenne subito una forte attrazione per gli artisti e per nomi come Voltaire o Balzac ma anche Robespierre e Napoleone ne subirono il fascino ghiotto.

Storia della granita siciliana

Storia della granita siciliana – Canva

Le origini della granita siciliana

Se vi state chiedendo quali siano le origini della granita siciliana, sembra siano datate intorno al decimo secolo, in quel periodo la Sicilia era sotto il dominio arabo ed è a loro che si deve la primigenia della granita siciliana, che loro chiamavano Sharbat, che però era costituita da succo di frutta miscelato alla neve.

Furono i siciliani a cambiarne la ricetta e farla diventare quel tripudio fresco dissetante e goloso che conosciamo oggi, e che viene servito accompagnato da una brioscia con il tuppo (non chiamatela brioche!) morbidissima. Ma dovremo attendere il sedicesimo secolo per scoprire che la ricetta fu perfezionata grazie ai pozzetti.

I pozzetti erano contenitori in legno dotati di manovella che veniva regolarmente azionata a mano permettendo una mantecatura della neve mischiata al sale e al succo di frutta nel contenitore posto all’interno dei pozzetti stessi così che non si formassero i cristalli di ghiaccio. Tra i pozzetti e il contenitore, una dose di neve e sale pressata fungeva da refrigerante, insomma erano gli antenati della moderna gelatiera che c’è in ogni casa. La loro funzione permetteva la riuscita di quella meravigliosa cremosità che rende riconoscibilissima la granita siciliana in tutto il mondo.

granita siciliana e briosche

Granita siciliana e briosche – Canva

Granita e Briosche: la colazione siciliana

In estate c’è voglia di freschezza ma senza rinunciare al gusto: i turisti che arrivano in Sicilia rimangono incantati da un rituale che cambia il concetto di colazione. Perché in Sicilia non si fa colazione con cappuccino e cornetto in estate ma con “a granita câ brioscia“. La granita con la briosche è diventata un must e proprio per questo motivo viene apprezzata tanto. Nulla a che vedere con la grattachecca romana o con le granite che si trovano in alte parti d’Italia: la granita siciliana è cremosa quasi da sembrare un gelato ma mantiene comunque la sua consistenza granuolosa. La brioche è invece caratterizzata da una pasta all’uovo lievitata a lungo e aromatizzata alla vaniglia o agli agrumi.  La briosche con il “tuppu” è diventata una delle portate più instagrammate della Sicilia.

Gusti della granita siciliana

Gusti della granita siciliana – Canva

I gusti più popolari della granita siciliana

Non tutti sanno che a Messina c’è una granita davvero speciale: la granita al caffè messinese. Servita in un bicchiere di vetro, è stata inserita tra i marchi di denominazione comunale De.Co e, se desiderate provarla, in città dovete ordinare una “mezza con panna”.

I gusti più amati della granita siciliana sono:

  • Gelso
  • Fico d’India
  • Pistacchio di Bronte
  • Mandorla
  • Limone
  • Al caffè
  • Cocomero

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